Denominazione abitanti | Saint-Denisot, Saint-Denisote |
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Numero abitanti | 370 |
Festa patronale | Saint-Denis o San Dionigi, il 9 ottobre |
Superficie | 11.37 kmq |
Altitudine | dai 500 ai 1500 mls |
Frazioni | 35 |
Confini comunali | Verrayes, Chambave, Torgnon, Châtillon |
Corsi d'acqua | Torrente Chambave, Dora Baltea |
Probabilmente abitato già nel tardo neolitico, zona di passaggio e di coltivazione del vino in epoca romana, il territorio del comune di Saint-Denis ha però conosciuto il suo maggiore sviluppo a partire dal medioevo quando la zona fu dominata prima dalla famiglia degli Challant e dal 1376 direttamente dai Conti di Savoia che successivamente infeudarono la giurisdizione e il castello. Intorno alla metà del XVII secolo il signore di Cly Pietro Filiberto Roncas, dopo aver costruito il suo palazzo nel sottostante borgo di Chambave, abbandonò il maniero decretandone di fatto il declino. Da allora, anche grazie alla presenza dei ru, i canali irrigui che portano l’acqua dai ghiacciai alle zone più povere di questa vitale sostanza, l’allevamento ovicaprino prima e bovino poi è diventato l’attività principale della popolazione locale. Negli ultimi anni, anche grazie ad una scelta di sviluppo sostenibile, Saint-Denis sembra aver imboccato la strada giusta per proporsi in una nuova e più accattivante veste che integra lo sviluppo delle potenzialità locali con le esigenze del turismo moderno, valorizzando nel contempo gli edifici e i fabbricati storici e le peculiarità naturalistiche del territorio.
Territorio sostenibile Saint-Denis Valle d'Aosta
A partire dalla fine degli anni novanta, l’Amministrazione Comunale di Saint-Denis – ponendosi come esempio per i privati - ha saputo progettare e realizzare una serie di azioni nel dominio della sostenibilità ambientale, dei servizi e della corretta gestione delle risorse del territorio.
Senza dubbio, l’intervento più significativo è stato l’apertura del Centro di Sviluppo Sostenibile di Lavesé - ricavato da un mayen restaurato secondo le tecniche della bioedilizia e destinato ad attività didattiche e turistico-ricettive – che ha il pregio di essere autosufficiente dal punto di vista energetico, dello smaltimento dei rifiuti e delle acque reflue, disponendo di un impianto di generazione fotovoltaico e di un sistema di fitodepurazione e di compostaggio.
Nell’ottica del risparmio energetico e della tutela dell’ambiente si inseriscono poi l’uso di caldaie a pellets, la posa di pali fotovoltaici per l’illuminazione pubblica dei villaggi e delle abitazioni più isolati, le politiche di incentivazione alla raccolta differenziata dei rifiuti e al compostaggio, la produzione di energia fotovoltaica da scambiare direttamente in rete. Infine, tra i progetti comunali, è in corso di ultimazione il piano di riqualificazione degli antichi canali irrigui, attraverso la sistemazione dei loro percorsi, per lo più pianeggianti, che offrono scorci paesaggistici di assoluto pregio, andando così a potenziare l’offerta escursionistica della zona.
Un'immagine della chiesa parrocchiale di Saint-Denis in località Capoluogo. L'edificio religioso è dedicato a San Dionigi (Italia, III secolo – Parigi, III secolo) vescovo francese, venerato come santo dalla Chiesa cattolica. Fu il primo vescovo della capitale della Francia. La Chiesa cattolica lo venera come santo, martire e patrono di Parigi e della Seine-Saint-Denis. Morì martire verso il 250 o il 270 e sul luogo dove fu sepolto furono erette la basilica e poi l'Abbazia di Saint Denis. Il modesto edificio religioso, con il suo campanile, è visibile da diversi comuni della media valle.
La struttura, realizzata dal comune di Saint-Denis grazie anche all’apporto di fondi europei, rappresenta un punto di riferimento per avvicinarsi al mondo rurale, dando supporto alle attività di microfiliera agricola e promuovendo i prodotti legati al territorio. Al suo interno tutti i soggetti interessati a sviluppare quelle micro-attività di filiera agricola possono disporre di appositi spazi per la trasformazione rispondenti alle norme sanitarie richieste. Il centro, disposto su tre livelli, propone al piano terra un pastino, al primo piano un laboratorio per la trasformazione delle erbe aromatiche e al secondo piano una saletta per le riunioni.